Fra Bologna e Caserta debuttano le prime merci ad alta velocità

Una prima assoluta per il commercio italiano e non solo: con Mercitalia Fast ha debuttato il primo servizio ferroviario ad alta velocità di trasporto merci. L’ha messo in campo Mercitalia, società controllata dal gruppo Ferrovie. Il tragitto collega l’Interporto di Bologna con il terminale campano di Maddaloni-Marcianise (Caserta) e viaggerà ogni notte in entrambi i sensi, lungo il normale collegamento passeggeri. I tempi di percorrenza saranno di circa 3 ore e mezza, con una velocità media di 180 chilometri orari e grazie a un treno ad alta velocità attrezzato per il trasporto di roll container. Ogni viaggio avrà una capacità di carico di 18 tir e permetterà di alleggerire di circa 9 mila camion all’anno l’autostrada A1 con una riduzione dell’80% delle emissioni di CO2 rispetto al trasporto stradale.

Ferrari conferma le stime. Sarà un 2018 tutto d’oro

La Ferrari ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto di 287 milioni, in crescita del 105% grazie al beneficio del Patent Box. L’ebitda adjusted è pari a 278 milioni di euro, in aumento del 4,7% e dell’11,9% a cambi costanti. «Sono risultati in linea con i target 2018, verso un grande anno», commenta la casa di Maranello, ma a Piazza Affari il titolo va giù del 2,1%. Le consegne totali sono pari a 2.262 unità, in aumento del 10,6% e i ricavi netti ammontano a 838 milioni (+0,3% e +2,2% a cambi costanti). Confermati gli obiettivi già indicati per il 2018: consegne oltre 9.000 unità incluse le supercar, ricavi netti superiori ai 3,4 miliardi di euro, ebitda adjusted maggiore o uguale a 1,1 miliardi, indebitamento industriale netto inferiore a 350 milioni inclusa una distribuzione dei dividendi ai possessori di azioni ordinarie e esclusi potenziali riacquisti di azioni.

Biomedicale, B.Braun Avitra inaugura la terza camera bianca a Mirandola

L’azienda biomedicale di proprietà tedesca B.Braun Avitra ha inaugurato un ampliamento dello stabilimento di Mirandola danneggiato dal sisma del 2012. E’ costato 15 milioni e si tratta del «terzo cuore» del complesso, cioè la terza «camera bianca» (era una sola prima del terremoto) dove si concentra l’attività di ricerca e sviluppo e la produzione dei pezzi tecnologicamente più avanzati. Grazie all’investimento l’azienda conta di portare l’occupazione a 450 unità con un fatturato previsto di 98 milioni di euro circa.

In Appennino nasce Caima dalle ceneri della Stampi

È stata inaugurata a Monghidoro, nel Bolognese, la new company Caima, che ha assorbito una decina di lavoratori della ex Stampi Group, l’azienda meccanica dell’Appennino specializzata in bobine elettriche che ha chiuso nel marzo 2017, lasciando a casa circa 80 persone dopo un anno di scioperi e presidi ai cancelli dell’azienda. Oltre ai lavoratori assunti dalla newco, una decina di persone hanno trovato lavoro in aziende della zona. Inoltre, la Regione Emilia-Romagna ha finanziato, con circa 150 mila euro di risorse europee Fse, la realizzazione di un progetto di reinserimento lavorativo per 22 ex lavoratori di Stampi Group. Il progetto, iniziato a marzo, proseguirà fino al termine del 2018, mentre a fine ottobre partirà un ulteriore corso per 12 persone per formare operatori di sistemi elettrico-elettronici.

Alla CNA regionale finisce l’era Barbieri

In Cna, dopo quasi quattro anni, finisce l’era di Cinzia Barbieri. L’associazione degli artigiani e l’ormai ex direttrice generale hanno annunciato la fine della collaborazione. Un fulmine a ciel sereno, visto che fino a poco tempo fa Barbieri, da oltre vent’anni in Cna, non sembrava assolutamente in bilico. I diretti interessati non si sbottonano, riducendo le dichiarazioni all’osso. Ma quello che trapela è che il divorzio sia stato tutt’altro che pacifico. Sembra che il presidente Valerio Veronesi, da maggio anche a capo della Camera di commercio, abbia deciso per il taglio dopo che Barbieri non aveva accettato la proposta di rimanere direttrice con un forte rimaneggiamento delle deleghe. La scelta è inattesa anche perché Barbieri è diventata direttrice quando Veronesi era già presidente degli artigiani bolognesi, subentrando a Massimo Ferrante a inizio 2015. Il divorzio rischia di lasciare pesanti strascichi negli equilibri dell’associazione degli artigiani e, forse, della Camera di commercio. E non è detto che la partita sia finita così. Due funzionari di Cna prenderanno il posto della Barbieri: si tratta di Claudio Pazzaglia, nuovo direttore di Cna Associazione, e Marco Mazzanti, che sarà messo a capo di Cna Servizi.

La ravennate Wasp “stampa” case ecologiche in 3d

La tecnologia genera sogni. Che a un certo punto diventano realtà. È il caso di «Gaia», prototipo di casetta completamente «green» e a chilometro zero edificata grazie a una innovativa stampante 3D unica al mondo — progettata appunto per dare corpo a edifici — che ha pure lei un nome di battesimo: «Crane Wasp». Unico è anche il materiale con cui è costruita: interamente riciclato e composto, in sostanza, di terra cruda e scarti della lavorazione del riso. Duttile, resistente, malleabile e che, grazie a certe accortezze, funge anche da termoregolatore. A fornire buona parte delle componenti e le competenze per lo studio del prototipo è la start up biellese RiceHouse che lavora nella bioedilizia con fibre ricavate dal riso. Il sogno è quello che ha mosso Massimo Moretti, fondatore nel 2012 a Massa Lombarda, nel ravennate, di Wasp, azienda in poco tempo divenuta leader nel settore delle stampanti 3D: «La vespa vasaia è il nostro modello di sviluppo — ha detto — , un perfetto approccio per costruire case a basso costo con materiale naturale e a chilometro zero». La spesa per il materiale è di 900 euro. Il prototipo è di 30 mq compresa la muratura, 20 dei quali abitabili.

Maserati, la crisi degli ordinativi mette a rischio gli stabilimenti

Crollano gli ordinativi, urge la produzione di un nuovo tipo di auto, la Fim-Cisl ottiene contratti di solidarietà fino a marzo 2019 (senza la firma della Fiom-Cgil ) e la crisi della Maserati di Modena, dopo il drastico calo della produzione delle sedi di Grugliasco e Mirafiori, va in consiglio regionale. A sollevare il tema è il consigliere di Sinistra Italiana Yuri Torri che chiede di «promuovere un tavolo di crisi per la salvaguardia del livello occupazionale» dello stabilimento del Tridente. E sollecita «un intervento diretto per il rilancio complessivo di un marchio importantissimo». Intanto nella sede produttiva modenese, che occupa 220 persone (fino a qualche anno fa erano 300), la tensione cresce. I modelli Gran Turismo, GranCabrio e Alfa Romeo 4c non vendono più da tempo, e si fatica a riempire le ore di lavoro. «È dal 2014 che diciamo che quei veicoli sono vecchi — interviene Cesare Pizzolla della Fiom — Siamo i “gufi”, ma purtroppo avevamo ragione». Praticamente la produzione si limita «al restyling di macchine vecchie di dieci anni. Di Alfa 4c, per esempio, dovevano uscirne una ventina al giorno. Oggi ne escono quattro». Si è aggiunto, infine, il calo di ordini dall’Europa anche a seguito delle nuove normative sulle emissioni. Tutti, concordano, insomma, sull’urgenza di rilanciare l’attività con un nuovo modello e di pianificare la piena occupazione. «Lo stabilimento modenese» non usa mezzi termini Pizzolla, «è a rischio».

YNAP si allea con Alibaba per l’e-commerce in Cina

Yoox Net-a-porter fa rotta verso la Cina. Richemont, il gruppo svizzero che ha rilevato la società bolognese dell’e-commerce della moda, e Alibaba, colosso cinese delle vendite on line, annunciano una partnership globale per promuovere verso i consumatori cinesi l’offerta di Yoox Net-a-porter. Ynap e Alibaba costituiranno una joint venture per sviluppare app di Net-a-porter e Mr porter (negozi online multimarca) disegnate appositamente per il consumatore cinese. Alibaba fornirà alla joint venture supporto in ambito tecnico, di marketing, sistemi di pagamento e logistica. La partnership farà leva anche sulle solide relazioni di Yoox con i principali brand del lusso, 950 dei quali sono attualmente già distribuiti in Cina da YNAP. La joint venture lancerà gli online store di Net-a-porter e Mr porter sul Tmall Luxury Pavilion, la piattaforma esclusiva di Alibaba dedicata ai marchi di lusso, leader a livello mondiale.

La bolognese WP lavori in corso cede Woolrich ai Lussemburghesi

La bolognese Wp Lavori in Corso ha ceduto la sua partecipazione in Woolrich International. Il noto marchio americano dell’outdoor, acquistato dagli italiani nel 2016, va al fondo lussemburghese L-Gam, società d’investimento stabilita in partnership con la famiglia regnante del Liechtenstein, che ne ha acquisito una quota di maggioranza. Restano invece i giapponesi di Goldwin che aumentano la loro partecipazione. L’acquisizione, dicono dalla società, «velocizzerà il piano industriale e il progetto di globalizzazione». Woolrich International, che ha una rete di 32 negozi monomarca a livello mondiale (ultima in ordine di tempo l’apertura a Tokyo, a cui seguiranno a breve Roma e New York) ha chiuso il 2017 con 180 milioni di euro di fatturato. «La partnership con L-Gam — dice l’amministratore delegato Paolo Corinaldesi — sarà allo stesso tempo nel segno della continuità di sede e di management, ma con una forte spinta sull’accelerazione del business, con investimenti in Europa, Nord America, Giappone e Asia, grazie alla partnership strategica con il gruppo giapponese Goldwin. Il nostro traguardo rimane l’ingresso in Borsa entro cinque anni».

I parquet della ex Gazzotti a una coop di dipendenti

La «Gazzotti 18 società cooperativa», costituita da 18 ex dipendenti della società in liquidazione fallimentare, si è aggiudicata all’asta promossa dal Tribunale di Bologna la Bopar di Trebbo di Reno, già Gazzotti spa, marchio importante dei pavimenti in legno. I 18 lavoratori associati continueranno l’attività della più che centenaria azienda bolognese di parquet e Legacoop Bologna, che li ha supportati nella definizione del piano d’impresa e nel reperimento delle risorse finanziarie, continuerà a sostenere il progetto, assicura Rita Ghedini, presidente Legacoop Bologna. “I nuovi cooperatori ci troveranno al loro fianco nella grande sfida del rilancio della produzione e del marchio”, sottolinea Ghedini: “La vicenda della Gazzotti testimonia come i lavoratori che usano “lo spirito della comune assunzione di obiettivi e responsabilità, possa, attraverso la pratica dei workers buyout, conservare lavoro e capacità produttiva”.