Versalis reindustrializza Ferrara. Produrrà gomma Epdm per auto

Versalis (Eni) ha inaugurato a Ferrara il nuovo impianto per la produzione di gomme Epdm destinate, in particolare, all’industria deI componenti per auto. Il nuovo complesso rappresenta un esempio di reindustrializzazione di un polo produttivo: per il progetto, sul quale sono stati investiti oltre 250 milioni di euro, è stata costruita una nuova linea produttiva su aree bonificate ed è stata ammodernata parte dell’impianto elastomeri esistente. L’investimento a Ferrara aumenta la capacità produttiva complessiva di circa 50.000 tonnellate anno e consente di rinnovare il portafoglio prodotti elastomeri e di incrementare l’occupazione, con 45 nuove assunzioni per la produzione e relativi servizi, e altre circa 50 persone per le attività affidate a terzi».

Aumentano gli occupati in Emilia-Romagna (+2,2%)

Aumenta ancora il numero degli occupati in Emilia-Romagna: nel secondo trimestre 2018 superano per la prima volta la soglia di 2 milioni, con 44.500 posti di lavoro in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+2,2%) e quasi 110.000 sul secondo trimestre 2015 (+5,7% negli ultimi tre anni). Lo comunica la Regione sulla base dei dati Istat. Il tasso di occupazione 15-64 anni arriva al 70,5% (+1,4%), il dato in assoluto più elevato tra le regioni italiane, e va oltre quello pre-crisi del medesimo trimestre 2008, quando arrivò al 70,4%.

Philip Morris nomina un nuovo AD a Bologna

Cambio al vertice di Philip Morris Manufacturing & Technology di Bologna. Oleksiy Lomeyko è stato nominato amministratore delegato dell’affiliata emiliana del colosso statunitense, assumendo il ruolo di responsabile dei siti produttivi dell’azienda sul territorio, subentrando a Mauro Sirani Fornasini, che va in pensione dopo una carriera di 35 anni. Lomeyko, 47enne di origine ucraina, è da un anno in forza alle strutture bolognese e vanta un’esperienza di oltre 20 anni nel gruppo Philip Morris in diversi Paesi, come Russia, Polonia e Svizzera dove, tra l’altro, ha guidato la divisione dedicata alla sicurezza e sostenibilità ambientale. Sirani Fornasini resterà nel consiglio di amministrazione in qualità di presidente non esecutivo.

Altri 30 anni di concessione per l’Aeroporto di Rimini

La società Airiminum, che ha rilevato nel 2014 l’aeroporto Fellini di Rimini, si è vista aggiudicare da Enac la gestione dello scalo romagnolo per altri 30 anni. L’annuncio è arrivato dalla presidente Laura Fincato. Trent’anni, ha commentato la presidente, sono un periodo lungo, sufficiente «per crescere, per maturare», non solo per la società di gestione dell’aeroporto ma «per tutto il territorio». Per il Fellini hanno sono transitati 300.000 passeggeri nel 2017 e 123.000 nei primi sei mesi del 2018.

Decolla il fatturato della bolognese Bio-on

Volano le bioplastiche. Bio-On, quotata all’Aim su Borsa Italiana attiva nella chimica verde, chiude i primi sei mesi dell’anno con ricavi operativi a 6,1 milioni di euro (+885%). L’Ebitda è stato di 1.993.166 euro (+213%). L’utile è negativo per 2,9 milioni, il patrimonio netto scende del 6% a 44 milioni e la posizione finanziaria netta al 30 giugno (positiva per 7,8 milioni) è in calo del -68% per l’investimento nell’impianto di Castel San Pietro Terme (Bologna). Anche grazie a nuovi accordi conclusi e ulteriori licenze previste entrare in vigore nell’ultimo trimestre i ricavi raggiungeranno i 18 milioni. Ed è nata una nuova Business Unit dedicata ai materiali per l’abbigliamento di lusso. L’azienda conferma la volontà di passare ad un mercato finanziario più ampio, con una doppia quotazione o un passaggio ad altra piazza nel 2019. «Oltre alla Borsa di Milano, registriamo una grande attenzione dalle Borse più importanti del mondo tra cui Londra, Parigi e New York» spiega Guy Cicognani, vice presidente.

Cosmoprof, più Europa con la health&beauty

BolognaFiere acquisisce il gruppo Health&Beauty, e Cosmoprof conquista l’Europa. In sostanza, Via Michelino, con il marchio Cosmoprof, la sua ammiraglia, è ora socio di maggioranza (al 60% che in tre anni diventerà il 100%) del gruppo tedesco, media company re del «beauty», soprattutto in Germania e in Francia. Intanto, alcune cifre: Health&Beauty, che controlla le più importanti riviste internazionali di settore e che organizza eventi fieristici, vanta un fatturato di 13 milioni con un risultato commerciale di circa un milione. Ma quello che conta, sottolinea presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari, è la possibilità di agguantare il mercato europeo, dopo che Cosmoprof ha già fatto il giro dell’«altro» mondo tra Las Vegas, Mumbay e Hong Kong con la firma di importanti kermesse (oltre alla partecipazione come agente di vendita dedicati alla cosmesi a Teheran, nel Sud Est asiatico e in America Latina). Si parte con la partecipazione di Bologna al salone parigino del network Beauty Forum (organizzato da Health&Beauty) e, in prospettiva, va avanti il presidente, «avremo oltre 500.000 operatori professionali e quasi 9.000 espositori che partecipano alle manifestazioni delle due piattaforme e più di 100 persone nel mondo che venderanno i nostri prodotti e servizi».

ll Motor Show lascia Bologna e va a Modena, in primavera

Motor Show lascia Bologna e si trasferisce a Modena, aspettando di capire se le sirene milanesi nei confronti della kermesse inizieranno a farsi sentire in modo più chiaro. Con il trasferimento a Modena, dal 16 al 19 maggio 2019, il salone dell’auto perde le caratteristiche, e probabilmente anche il riconoscimento internazionale di salone dell’auto ma acquista quello del festival della Terra dei motori. Una metamorfosi radicale voluta da BolognaFiere non solo perché il rilancio sperato non è mai arrivato (l’ultima edizione ha fatto perdere 1,7 milioni di euro) ma perché si è ritenuto che quella formula non funzionasse più: anche alla luce dei minori spazi che potrebbe mettere a disposizione il quartiere fieristico bolognese. Non è detto infatti che altre fiere non decidano di provarci. Pare che quella di Milano stia lavorando a un progetto che possa competere con Parigi e Francoforte. Con il gradimento di molte case automobilistiche. «La concorrenza è sempre positiva, se qualcuno vuole affacciarsi su questo mondo è libero di farlo», commenta il direttore generale di BolognaFiere Antonio Bruzzone che ha presentato il nuovo corso proprio a Milano insieme al presidente della Regione Stefano Bonaccini e al sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli. Il nuovo Motor Show sarà una kermesse «diffusa» nel cuore della Motor Valley, dentro i padiglioni della fiera ma anche all’autodromo e in quel circuito museale, sia pubblico che privato, che testimonia la storia motoristica di questo territorio e che attira già tanti turisti grazie ai pacchetti messi a punto dalla Regione dopo l’Expo di Milano.

Ducati, lavoro flessibile per meta’ dei dipendenti

Smart working in partenza alla Ducati Motor. Sui 1200 lavoratori, saranno potenzialmente interessati circa 650 addetti, tutti impiegati che dovranno però aderire volontariamente alla possibilità di svolgere le proprie mansioni lavorative al di fuori dei locali aziendali. Cinque giorni al mese, uno alla settimana. È questo il cuore dell’intesa raggiunta tra le organizzazioni sindacali unitarie, Fiom, Fim e Uil, e l’azienda di via Cavalieri Ducati. Il lavoro flessibile in Ducati Motor rappresenta, di fatto, un assaggio di quello che entro la fine dell’anno sarà il nuovo integrativo aziendale, scaduto lo scorso marzo e al centro da mesi di un confronto fra le parti. «Sono già un centinaio i lavoratori che hanno palesato la propria intenzione di aderire alla sperimentazione, — informa Bruna Rossetti della rsu Fiom — Sono soprattutto donne, che rappresentano il 19% della forza lavoro. Si proverà per tre mesi, coinvolgendo inizialmente due lavoratori per comparto nella speranza, una volta valutati pregi e criticità, di far diventare il lavoro agile una prassi per chiunque voglia svolgere i propri impegni da casa a partire dal nuovo anno». Al momento restano fuori dallo smart working gli operai, circa 550. «È comunque nostra intenzione — anticipa — trovare formule di flessibilità in ingresso o in uscita anche per loro».

Con il Cersaie debuttano i nuovi padiglioni in fiera

Il piano di rinnovamento del quartiere fieristico procede spedito e, parallelamente, archivia il problema occupazionale che lo scorso anno aveva visto la società in forte contrapposizione con i sindacati e che si potrebbe riaprire eventualmente se e quando si procederà con lo spin-off immobiliare. Dopo appena dieci mesi di cantieri, BolognaFiere ha inaugurato due nuovi padiglioni, il 29 e il 30, che si estendono su una superficie di 33.000 metri quadri e che hanno vissuto il battesimo con il Cersaie, il salone della ceramica dal 24 al 28 settembre, in attesa di accogliere entro la fine dell’anno il Saie, dal 17 al 20 ottobre, ed Eima, che si terrà dal 7 all’12 novembre. Per realizzare i due grandi spazi, che di fatto rappresenteranno l’asse portante per l’interconnessione dell’intero quartiere fieristico, la società ha messo in campo un investimento di 45 milioni di euro su un piano di investimenti complessivo di 138 milioni e che entro il 2024 darà alla fiera un’estensione totale di 270.000 metri quadrati. Un restyling che, fra padiglioni realizzati ex novo e ristrutturati, avrà una crescita del 35% e darà un volto nuovo al 60% dell’expo bolognese.

Più welfare e più ricerca per la Fondazione Carisbo

Più welfare, più ricerca, un po’ meno cultura e nuovi investimenti. Ecco il bilancio della Fondazione Carisbo per il 2019. Erogazioni, bandi, progetti diretti e fondi di garanzia per almeno 18 milioni, la cifra che Palazzo Saraceni intende destinare alla città nei prossimi dodici mesi. Al settore «volontariato, filantropia e beneficenza» vengono destinati 7 milioni, poi ci sono 5,5 milioni per «arte, attività e beni culturali», 2,6 milioni per «educazione, istruzione e formazione» e, infine, 2,9 milioni per «ricerca scientifica e tecnologica». Il totale fa 18 milioni, una cifra che potrebbe aumentare nel corso dell’anno. Così è successo nel 2018, quando da 18 si passò ai 23,5 di consuntivo. Già dalle previsioni, però, le spese per il welfare crescono di un milione. Tra le attività da finanziare il sostegno all’inserimento lavorativo, l’housing sociale (due progetti ad Argelato e Monte San Pietro) e la collaborazione, con 3,5 milioni, “alle azioni di sistema in collegamento con Arcidiocesi, Comune e Regione”. Poi c’è il capitolo cultura che subisce una notevole sforbiciata. Per il 2019 l’attività ordinaria del percorso museale di Genus Bononiae dovrebbe costare 4,5 milioni. Cifra in calo rispetto ai 12,2 milioni del 2018, quando Palazzo Saraceni aveva dovuto anche estinguere il mutuo con il Credito sportivo, un’operazione da circa 2 milioni.