Il turismo pregusta la terza stagione d’oro

Grande ottimismo in Riviera dopo gli aumenti delle presenze nei classici week end di primavera. Anche le città d’arte sperano di inanellare un altro anno record. Migliorati collegamenti e trasporti grazie alla nuova legge regionale che ha istituito le tre Destinazioni. Ma monta la protesta contro la concorrenza «sleale» di Airbnb

 
La stagione estiva è ai nastri di partenza. Ed è tutto pronto,  in Emilia-Romagna, per superare il record dello scorso anno, quando le presenze furono 52 milioni e i nuovi arrivi  11,7 milioni. Nel 2016 si sono registrate un milione di notti in più trascorse nelle strutture ricettive della nostra regione rispetto ad un periodo, il 2015, definito dagli addetti del  settore come «un anno da incorniciare». Quando dopo un’estate 2014 segnata dal brutto tempo, si calcolarono un milione e mezzo di presenze in più (oltre 46 milioni, +3,2%) e 8,8 milioni di arrivi (+5,1%). Allora a fare la differenza fu il sole, ma a due anni da quella stagione da ricordare gli operatori sono fiduciosi di fare altrettanto, e anche meglio. E i primi segnali sono già arrivati durante i ponti di aprile e maggio, con il sole dieci volte su undici e  sei milioni di presenze. Secondo i dati diffusi da Trademark Italia, tra Pasqua e il primo maggio in Riviera si sono calcolate oltre 1,1 milioni di presenze e 470 mila arrivi, a cui si aggiunge la performance delle città d’arte emiliano-romagnole, con quasi 500 mila notti trascorse e 185 mila turisti che hanno effettuato il check-in in una struttura ricettiva. Tra Ravenna e Cattolica si è registrata nel weekend della Liberazione la performance migliore di tutta la primavera 2017 con un 13,6% di arrivi in più rispetto allo stesso periodo del 2016 e con un’occupazione media delle camere attorno al 68%. «La priorità, ora, è guardare avanti in vista del prossimo ponte di giugno e dell’avvio imminente della stagione estiva con l’obiettivo di confermare il trend positivo – sottolinea Andrea Corsini, assessore regionale al Turismo -. Sarà fondamentale che tutti gli operatori economici, garantendo servizi competitivi e di qualità, contribuiscano con il loro lavoro allo sviluppo turistico della destinazione regionale in un mercato sempre più complesso e ampio». Negli oltre 1600 alberghi già aperti in Riviera da Pasqua gli operatori sono fiduciosi; soprattutto chi ha approfittato degli incentivi regionali per rinnovarsi. «Se le premesse sono queste, l’estate che sta arrivando forse sarà meglio della precedente in termini di presenze. I nostri albergatori stanno lavorando bene e chi ha saputo adeguarsi ai trend del momento sicuramente potrà contare su un buon risultato _ sottolinea Patrizia Rinaldi, presidente di Federalberghi Rimini _. I tedeschi rimangono i nostri primi clienti stranieri, ma stanno aumentando anche tutte le altre nazionalità grazie ai collegamenti sempre più facili». Questo vale anche per nuove località come Bellaria Igea Marina e San Mauro Mare, fino all’anno scorso scomode da raggiungere per chi arrivava dall’aeroporto Marconi. Ma da quest’anno, grazie alla collaborazione tra gli albergatori di Turismhotels e Aia Federalberghi, sarà possibile utilizzare lo Shuttle Rimini-Bologna che collegherà tutta la Romagna, con Forlì, Cesena e le città più importanti della zona. Un’operazione che si inserisce nel panorama delle tre Destinazioni, Emilia, Romagna e Bologna Città metropolitana: i nuovi organismi costituiti in base alla nuova legge regionale 4/2016 sull’ordinamento turistico al posto delle vecchie Unioni di Prodotto istituite vent’anni fa. «Le quattro province della Destinazione Romagna l’anno scorso hanno totalizzato circa 30 milioni di presenze e 6,5 milioni di arrivi – commenta il neopresidente di Destinazione Romagna Andrea Gnassi -.  Siamo un distretto turistico naturale che già oggi potrebbe entrare nelle prime 25 posizioni delle città al mondo con più arrivi turistici. In questo quadro, l’istituzione delle destinazioni è un’opportunità nella ricerca di una nuova sintesi tra territori e prodotti turistici». L’unica nota dolente rimane un fenomeno che per molti addetti ai lavori si sta trasformando in una spina nel fianco: il successo di Airbnb. Solo nel periodo pasquale in regione risultavano disponibili, secondo i dati diffusi da Federalberghi, circa 6.178 alloggi. «Si tratta di dati che smascherano le bugie della sharing economy – sottolinea Alessandro Giorgetti, presidente di Federalberghi regionale -. Non è vero che si condivide l’esperienza con il titolare; non è vero che si tratta di attività occasionali; non è vero che si tratta di forme integrative del reddito e non è vero che le nuove formule compensano la mancanza di offerta. Vengono danneggiate tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza».

Francesca Candioli