Bio-on, nuovo stabilimento per il settore cosmetico

Bio-on, l’azienda bolognese diventata famosa per la sua plastica «biodegradabile» e quotata in Borsa, non si ferma. Il 21 marzo il presidente Marco Astorri ha posato insieme al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, la prima pietra del nuovo impianto del gruppo dedicato alla produzione di «Minerv Bio Cosmetics». Si tratta delle micro perline in bioplastica speciale Phas, biodegradabili al 100%, progettate per il settore cosmetico e destinate a sostituire le microscopiche particelle di plastica derivate dal petrolio e non biodegradabili. Lo stabilimento inizierà a produrre all’inizio del 2018 grazie a un investimento di 15 milioni di euro. Darà lavoro, a regime, a una quarantina di persone, che si affiancheranno ad altrettante già in azienda. Bio-on ha presentato recentemente anche un accordo con il gruppo Sadam (sub holding del gruppo Maccaferri) per sviluppare processi industriali innovativi.

Unieuro presenta la domanda per la quotazione in Borsa

E’ del gruppo forlivese Unieuro la prima Ipo dell’anno a Piazza Affari. Il debutto è avvenuto il 4 aprile, dopo un collocamento non brillante, con un prezzo fissato sotto la soglia minima della forchetta (11 euro ad azione contro un range iniziale 13-16,5) e un importo totale ridotto da 8,5 a 6,36 milioni di azioni, pari a un flottante del 31,8%. Le azioni sono state messe sul mercato da Italian Electronics Holdings srl, la società che controlla il gruppo e che a sua volta è controllata al 70,5% dal fondo Rhone Capital II Lp, da Dixons Retail plc (al 15%) e dalla famiglia forlivese Silvestrini e da altri esponenti del management (con una partecipazione aggregata pari a circa il 14,5%).  Unieuro, fondata nel ’67 dal padre di Oscar Farinetti e poi ceduta a un fondo inglese e da questo all’attuale proprietà, è uno dei gruppi leader nella distribuzione di prodotti elettronici con 457 punti vendita e ricavi per 1,5 miliardi. L’ultimo esercizio si è chiuso con un utile che consente la distribuzione di 1 euro ad azione di dividendo. La capitalizzazione in Borsa, dopo l’Ipo, è di 220 milioni.

Technogym cresce dell’8,5% e studia nuovi prodotti con Ibm

Technogym di Nerio Alessandri chiude il 2016 con ricavi consolidati per 555 milioni di euro, in crescita dell’8,5% rispetto ai 512 milioni del 2015. A cambi costanti la crescita è pari al +10,3%. L’utile netto ammonta a 43 milioni, +54% rispetto ai 28 milioni del 2015. Anche il margine operativo lordo è in crescita: è di 100 milioni (+15,3% rispetto agli 86,7 milioni del 2015). È stato proposto un dividendo di 6 centesimi per azione, pari a complessivi 13 milioni di euro. Recentemente l’azienda ha siglato un accordo con Ibm per lo sviluppo di una nuova generazione di piattaforme di allenamento basate sull’intelligenza artificiale. L’obiettivo è dar vita a un allenatore virtuale.

Biolchim compra Ilsa, nasce il big dei concimi

Il gruppo bolognese Biolchim-Cifo, controllato da Wise Sgr e attivo nel settore dei concimi e dei fertilizzanti, ha acquisito  il 60% di Ilsa, azienda vicentina che produce e commercializza concimi organici e organo minerali, biostimolanti e prodotti ad azione specifica. La società veneta opera in tre impianti produttivi, due in Italia a Arzignano e Molfetta e uno in Brasile a Porto Alegre, e ha chiuso il 2016 con un fatturato di circa 22 milioni di euro e un margine operativo lordo di circa 3 milioni. Con questa operazione le due aziende danno vita a una realtà che potrà contare su otto stabilimenti di produzione, otto filiali commerciali, presenza in 80 Paesi e circa 300 dipendenti. Nel 2016 il gruppo Biolchim-Cifo fatturato circa 85 milioni di euro con 16,5 milioni di margine operativo lordo.

Inarrestabile ascesa del Marconi, record di passeggeri e di utile

Il Marconi conferma le previsioni e chiude un bilancio 2016 positivo. I soci incasseranno un sostanzioso dividendo: 27 centesimi ad azione, rispetto ai 17 centesimi del 2015. Per il Comune di Bologna, che detiene circa il 3,8% del capitale dello scalo, significa riscuotere un assegno che supererà probabilmente i 384.000 euro, mentre la Camera di Commercio, che ha il 37,5% si avvia ad intascare una cedola di 3,7 milioni di euro. Confermata la crescita record del traffico passeggeri, che hanno superato la soglia dei 7,7 milioni (+11,5% rispetto al 2015), con effetti positivi sui conti: i ricavi consolidati del Marconi nel 2016 ammontano a 90,4 milioni di euro (+12,8%), il margine operativo lordo del gruppo si attesta a 28,2 milioni di euro, in crescita del 18,1%. L’utile netto schizza a 11,4 milioni di euro, in aumento del 60% rispetto ai 7,1 milioni del 2015. «Nel corso del 2016 siamo riusciti a confermare e rafforzare i trend positivi, industriali ed economico-finanziari, già in atto», evidenzia Nazareno Ventola, amministratore delegato e direttore generale del Marconi.

L’Istat dà i numeri del lavoro: 48 mila nuovi posti in regione

Nel 2016 in Emilia-Romagna l’occupazione è cresciuta del 2,5% rispetto al 2015, con un aumento di 48.823 occupati. Sono i numeri sul mercato del sulla base dei dati Istat, dai quali arriva la conferma del tasso regionale di disoccupazione al 6,9%: -0,8% rispetto all’anno precedente. Il tasso di occupazione, segnala poi la Regione, è invece salito al 68,4%, superato in ambito nazionale solo dal Trentino-Alto Adige (69,3%). Incremento dei posti di lavoro più per le donne (+35.100 con un +4,1%) che per gli uomini (+13.700, +1,3%): le donne occupate sono 888.224, valore mai raggiunto negli ultimi decenni, e il loro tasso di attività è arrivato al 67,7% (+1,9%), il più alto in Italia. Crescono i giovani occupati tra 15-24 anni (+10.600, +13,6%) e gli over 55 (+21.700, +6%).

Fondazione Carisbo con sorpresa, bocciato Maurizio Marchesini

Ennesimo colpo di scena alla Fondazione Carisbo. L’assemblea dei soci di Casa Saraceni, dopo aver sbattuto un anno fa la porta in faccia al rettore Francesco Ubertini, questa volta ha escluso a sorpresa Maurizio Marchesini, il presidente di Confindustria Emilia-Romagna. Marchesini, uno dei signori del packaging bolognese, non ha ottenuto i voti necessari per essere eletto. Il suo nome è stato bocciato assieme a quello dell’imprenditrice Carlotta Minarelli. Entrano come nuovi soci l’ex presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini (nonostante abbia la residenza a Roma), il presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, la cooperatrice Patrizia Pasini, l’economista Antonio Matacena, l’urbanista Piero Secondini, la storica dell’arte Daniela Scaglietti Kelescian, il revisore dei conti della Fondazione Carisbo, Remo Cuoghi, lo storico della Chiesa Alberto Melloni (già membro del collegio di indirizzo) e Marina Timoteo, direttrice di Almalaurea.

Da Golinelli e Alma Mater un dottorato in Data Science

Dall’Industria 4.0 alla Bioinformatica fino ai Big Data. Sono solo alcuni degli ambiti innovativi su cui si inserisce la nuova scuola di dottorato in Data Science and Computation attivata da Università di Bologna e Fondazione Golinelli.
Si tratta di un corso innovativo, di ampio respiro multidisciplinare, che punta a diventare un’eccellenza a livello internazionale nel campo di Big Data e Data Science, spaziando da economia e finanza a materiali e l’industria 4.0. La scuola dovrebbe presentare un’offerta minima prevista di 18-20 borse quadriennali con importo di assegno di ricerca. Il dottorato sarà ospitato nella sede dell’Opificio Golinelli.

L’Università dei Motori trova casa in Emilia-Romagna

Due nuove lauree magistrali in un hub per la formazione d’eccellenza: Motorvehicle University of Emilia-Romagna (Muner). Il progetto, unico nel panorama italiano e straniero ruota attorno all’accordo sinergico tra università, enti di ricerca e industria. Nell’associazione Muner sono infatti coinvolti gli atenei di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia e Parma insieme alle case motoristiche che rappresentano l’eccellenza del made in italy nel mondo e che affondano le radici storiche nel territorio: Lamborghini, Dallara, Ducati, Ferrari, Haas, Magneti Marelli, Maserati e Toro Rosso. Attraverso le università e le case motoristiche, l’hub Muner punta ad attrarre nella regione i migliori studenti universitari di tutto il mondo con l’obiettivo di formare e inserire nel mondo del lavoro gli ingegneri di domani, i professionisti che progetteranno veicoli stradali e da competizione, i sistemi di propulsione sostenibili e i sottosistemi per le funzionalità intelligenti e gli impianti di produzione all’insegna dell’Industria 4.0. Muner offrirà due lauree magistrali internazionali e inter-ateneo, con corsi completamente in inglese che prenderanno il via dal prossimo anno accademico 2017-18.

(a cura di Mauro Giordano)

Italpizza con Wm Capital si lancia nel franchising

Wm Capital, società specializzata nel business format franchising, e Italpizza, marchio modenese attivo a livello internazionale in oltre 50 paesi nella produzione artigianale di pizze surgelate di alta qualità, hanno siglato un accordo per la creazione e lo sviluppo di una catena di pizzerie. Il format offrirà ai clienti un’elevata possibilità di scelta e combinazioni, menù personalizzabili con opzioni bio e vegetariane: gli impasti firmati di Italpizza sono lievitati 24 ore, stesi a mano e cotti su pietra a forno a legna. Il servizio sarà interattivo: un’app gestionale consentirà di ottimizzare il lavoro del punto vendita offrendo la possibilità di personalizzare e ordinare autonomamente la pizza.